Una delle tante cose dello yoga che mi piacciono sono le parole in sanscrito: la tradizione antica.
Lo yoga mi ricorda il mio percorso di studi di letteratura e storia antica, ma anche di filosofia e il mio legame affettivo con la Grecia antica e l'archeologia.
In particolare, mi ricordo dei gymnosofisti, i filosofi nudi incontrati da Alessandro Magno durante la sua avanzata a conquista dell'Asia nel IV secolo avanti Cristo. Si trattava proprio degli yogi: filosofi dediti al digiuno, alla meditazione e all'ascetismo che vivevano secondo natura e al di fuori della civiltà.
Così ci dicono le successive fonti e sembrano proprio gli antenati di Patanjali!
Sono un'archeologa, lo dicevo prima, e so bene che i testi antichi di solito sono la codicizzazione già perfezionata e rimaneggiata di una cultura molto più antica, tramandata oralmente fino a quel momento, e che rappresenta un punto di arrivo e non di partenza, come spesso siamo portati a pensare: per istinto- senza studi particolari o approfondimenti seri, per cui mi scuso anticipatamente qui con chi è dedito da anni allo studio dell'indologia- ho la convinzione che gli Yoga Sutra non sono il primo testo conosciuto dedicato allo yoga, oltre alle citazioni nei Veda o nella Bhagavadgītā, ma semmai il risultato di generazioni di filosofi.
Quando ricordo le scuole filosofiche presocratiche che studiavamo al liceo il primo anno di filosofia, per esempio la scuola di Delfi, la tradizione dei Sette Saggi e le massime che venivano scolpite sulle pietre del tempio di Apollo, mi piace ipotizzare che i contatti fossero molto meno infrequenti di quello che pensiamo e che il mondo antico fosse meno piccolo di quanto crediamo: era un tòpos letterario recarsi in Egitto a imparare da una tradizione orientale autorevole e portatrice degli insegnamenti che arrivavano da Est, lungo la via delle spezie…
I miei motti preferiti della "scuola di Delfi" sono questi 3:
- Riconosci il momento opportuno
- Conosci te stesso
- Niente di eccessivo
Non ricordano equilibrio, presenza e consapevolezza, come ci insegna lo yoga?
Insomma, mi piace pensare che esistesse un'unione di pensieri, saggezza e contatti e che lo yoga sia molto meno "esotico" e lontano dall'occidente di come a volte viene rappresentato: è patrimonio davvero dell'umanità!
Al contrario, penso che avere un atteggiamento di buon senso e relatività rispetto alle fonti antiche è un insegnamento che ho tratto dal mio passato di ricercatrice e storica: a volte la tradizione è sopravvalutata nella sua presunta originalità, mentre nel tempo trascorso tra noi e i testi a cui ci riferiamo sono successe moltissime cose…
Ah, il samsara! 😉
Ps. Delfi è un posto eccezionale, con un'energia particolare, se non ci siete mai stati, io comunque un salto lo farei!
Namastè! 🙏