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Blocchi per lo yoga 🧱

Sicuramente ti sarai chiesto a cosa servono i blocchi da yoga o mattoncini, come vengono chiamati di solito, perché anche io prima di acquistarli ho pensato se davvero mi servissero, visto che possono essere facilmente sostituiti da libri o altri parallelepipedi di uso comune, e mi sono fatta le domande utili rispetto a un accessorio da comprare:

Tappetino, blocchi e cinghia da yoga
  • Bisogna averli?
  • Come si usano? 
  • Di che materiale comprarli?

Come sempre, non esiste una risposta valida per sempre e per tutti, ma molto dipende dalla tua pratica (frequenza e "anzianità") e dallo stile di yoga che vuoi praticare.

1. Iniziamo dalla prima domanda: bisogna averli?

In alcuni stili di yoga il mattoncino è assolutamente necessario, perché si tratta di un prop che ti permette di entrare nell'allineamento e/o di tenerlo e mantenerlo a lungo, per esempio nell'Iyengaar yoga o nello yin yoga.
Il blocco in tutti gli stili di yoga può essere un ottimo supporto per approcciarsi ad alcune posizioni oppure per approfondirle, per esempio mi viene in mente una posizione "semplice" come il mezzo ponte, setubanda sarvangasana, come appoggio per il bacino. Per chi inizia a fare yoga, poi, sono davvero utili in moltissime posizioni in cui serve una buona flessibilità (per esempio della catena posteriore dei muscoli delle gambe) o una forza sviluppata del corpo, perché "avvicinano" il pavimento alle mani, senza modificare l'allineamento della schiena, oppure al contrario lo allontanano, dandoci maggiore spazio di manovra.
Gli esempi delle posizioni che si possono imparare a praticare in questo modo sono moltissime: da utthanasana a trikonasana, ma anche posizioni in piedi e di equilibrio come virabadhrasana 3, il guerriero 3; posizioni di forza come lolasana o bakasana e altre posizioni sulle braccia e transizioni.
Infine, un utilizzo comune del blocchetto è per mantenere una buona posizione seduta a gambe incrociate e con la schiena dritta, sia che serva per la meditazione sia per il pranayama.  
Ecco perché la mia risposta alla domanda iniziale potrebbe essere questa: senza fretta, ma è utile averli, sì!

2. Ma come si usano?

I blocchi, nella loro semplicità, hanno come vantaggio principale la versatilità di utilizzo: sono stabili, leggeri e si possono utilizzare sui 3 spigoli, variando le altezze (lato corto, medio e lungo) a seconda del tipo di uso e di livello di pratica.

3. Di che materiale prenderli?

Nella mia esperienza ho capito che i blocchi in schiuma, leggeri, economici e colorati (li potete trovare ovunque a poco prezzo, on line e nella grande distribuzione) sono sicuramente poco resistenti e secondo me sono più utili nello yin yoga come appoggio morbido nelle posizioni (anche solo nella posizione meditativa seduta), oppure come piano di sicurezza in alcune posizioni di equilibrio sulle braccia come bakasana, il corvo, mentre non sono adatti come supporto per le posizioni di forza, per cui serve un materiale più denso e duro.

In questo caso credo che il materiale migliore sia sicuramente il sughero: leggero, profumato, duro ma non troppo. I blocchi di sughero hanno un costo maggiore delle schiume plastiche, come ovvio, ma trovate ottime soluzioni senza spendere fortune per esempio sul sito di Decathlon, ma anche senza aspettarvi grande sostenibilità della filiera, per cui invece è sempre consigliabile lo shop on line di Manduka.

Infine esistono anche blocchi molto duri e resistenti in legno, che però personalmente non trovo molto versatili e comodi, perché troppo duri e compatti.

Per finire ti propongo alcuni esempi di come ho utilizzato io i blocchi nella mia pratica quotidiana, sperando sempre che possano esserti utili. 🙏

Usare il blocco come appoggio di sicurezza: bakasana e la paura di prendere facciate a terra! 



Lavorare sulla forza con l'aiuto dei blocchi: classico esempio di utilizzo dei blocchi per lolasana.




Lavorare sulla flessibilità con i blocchi: la posizione di hanumanasana.


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