Iniziamo dalle basi, dall'appoggio a terra della nostra pratica: il tappetino da yoga, o yogamat!
La prima volta che ho provato a praticare yoga pensavo che un tappetino fosse uguale all'altro e che servisse solo un po' di spessore per non sentire freddo o male alle ginocchia, come era per il tappetino da fitness su cui fino a quel momento mi era capitato di fare gli addominali, per esempio. Insomma, pensavo dovesse solo garantire l'isolamento dal pavimento.
Non spendere troppo all'inizio e continuare a fare esperienza è stata la scelta giusta per me, perché solo col senno di poi sono riuscita a capire esattamente cosa funziona per la mia pratica e cosa no. Se anche tu sei un tantinello seriale come me negli acquisti e negli esperimenti, allora questo post forse ti sarà utile a evitare alcuni errori.
Ecco i principali errori che ho fatto o pensato io:
- Trovare subito il tappetino della vita.
Purtroppo non è possibile azzeccare subito il tappetino che fa per noi, perché sono parecchio diversi per peso, spessore, tipo di pratica, luoghi che si frequentano e gusti personali: bisogna sondare il proprio yoga e soltanto dopo un po' di tempo (o magari meno voglia di sperimentare o cambiare di me...) si avranno le idee chiare. Mettetelo in conto, non è una colpa! - Credere che esista il tappetino universale.
Purtroppo non credo che esista uno yogamat buono per tutte le occasioni, o almeno per me non è stato così: inizialmente praticavo a casa senza trasportare il tappetino, poi ho frequentato uno studio (ancora prima del Covid e di norme igieniche stringenti in fatto di oggetti individuali), dopo ancora ho praticato all'aperto e in qualche centro con un tappetino personale sottile.... Già solo questi esempi ti fanno capire che non è detto che ti basterà un solo tappetino e dovrai anche individuare quale stile praticare prevalentemente. Se ti piace praticare diversi stili, allora non sarà facile usare un solo tappetino. Di norma si dice che per gli stili "statici" come l'hatha yoga o lo yoga nidra vanno bene tappetini spessi (da 4 a 6 mm o oltre e relativo peso) con grip non particolarmente sviluppato, mentre per gli stili "dinamici" come l'hashtanga e il vinyasa meglio yogamat fino a 5 mm con un'ottima presa antiscivolo, ma poi sta sempre a te provare, provare, provare... 😏 - Pensare che il tappetino perfetto debba per forza costare molto o al contrario credere che spendere non serva.
Mia nonna diceva: "chi più spende meno spende" ed effettivamente è una regola piuttosto valida, perché la qualità si paga sempre e sul tappetino passeremo molto tempo, quindi ti consiglio di diffidare dei prezzi stracciati del mercato on line. Allo stesso tempo è vero che a volte certi presunti tappetini di "prestigiosi" shop on line non sono altro che il risultato di un facile drop shipping direttamente dalla Cina e dagli stessi produttori delle offerte stracciate... L'unica cosa da fare è stare attenti e individuare le caratteristiche concrete per le nostre esigenze (spessore, materiale, peso, etc), non il colore e nemmeno l'aspetto: la sostanza!

- PVC (polivinilcloruro) -> Economico e leggero, il PVC ha però il grande difetto di essere molto inquinante e difficilmente smaltibile, inoltre se di bassa qualità spesso ha cattivi odori ed esalazioni non certo sane. A questo proposito esistono certificazioni di filiera da considerare per un acquisto di qualità maggiore (OEKO e latex free). Alcuni PVC, soprattutto in tappetini economici da 20/30 euro vengono trattati superficialmente con dei film siliconici, ma spariti quelli a causa dell'uso o dei lavaggi anche solo con panni umidi, addio aderenza! Non lo consiglio per gli stili dinamici, con transizioni veloci o salti e pressioni, perché durerà molto poco, mentre va bene per iniziare, soprattutto per stili "statici", anche perché molto comodo e morbido. Viene utilizzato anche da produttori di grande qualità (Manduka su tutti) con la garanzia di durevolezza: evitiamo di considerarlo un "usa e getta" per i motivi di smaltimento ambientale che accennavo.
- TPE (elastomeri termoplastici) -> Leggero, riciclabile, economico, va molto bene per essere trasportato: lo consiglio per iniziare perché con un massimo di 25/30 euro si ha già un prodotto bello, colorato e con un buon grip. Devo dire che il tappetino in TPE di Decathlon ha un ottimo rapporto qualità/ prezzo e una buona durata, soprattutto rispetto ad altri tappetini che si trovano on line a prezzi decisamente più alti. Come per il PVC non è molto adatto agli stili veloci: a me con poche ore di hashtanga è capitato di veder saltare pezzi di superficie e ritrovare segni e graffi. Perfetto da portare in viaggio e per praticare in giro, al parco e sulla spiaggia.
- PU (poliuretano) -> Sicuramente il materiale più raccomandato per chi desidera aderenza importante negli stili dinamici, ma anche un minimo di scivolamento. Se si suda molto oppure d'estate, o se si pratica in posti molto caldi o afosi, potrebbe non essere adatto e diventare molto scivoloso. Altro vantaggio è anche la lunga durata. Lo svantaggio fondamentale consiste nel prezzo non proprio economico (dai 60 euro in su) e nel peso (2,5/3 kg a seconda dello spessore) che non lo rendono adatto a viaggi o trasporto. Difficile trovare versioni economiche, forse le uniche accettabili sono di nuovo quelle di Decathlon (che propone anche due spessori, cosa non diffusa), ma il top di gamma anche in termini di sostenibilità è senz'altro Liforme, che non a caso è il tappetino più usato dai maestri di hashtanga yoga.
- Gomma -> Materiale naturale, grip davvero perfetto e lunga durata sono i punti di forza della gomma. Vantaggi e svantaggi simili al PU: peso e prezzi non proprio economici. Molto belli i tappetini in gomma di Reyoga e Manduka. Io consiglio la versione da viaggio, perché con un peso di circa 1 kg si riesce ad avere uno yogamat di qualità da portare in giro e poter usare anche sopra ad altri tappetini, per esempio in uno yoga studio o in palestra e in più è lavabile in lavatrice.
- Microfibra -> Se sudi molto e pratichi stili dinamici teli e tappetini in microfibra sono l'ideale per te, mentre non vanno bene per chi, come me, non suda quasi per nulla nemmeno d'estate… Il tocco è molto morbido e di solito hanno grafiche bellissime; teli e versioni travel sono molto funzionali, lavabili pure in lavatrice, per esempio sono perfetti da portarsi in vacanza o in montagna. Ottimi tappetini in microfibra quelli di Asanamat e di Reyoga, anche in versione travel.
Juta e sughero -> Sempre per chi desidera un materiale naturale, smaltibile, sostenibile, con buon odore e un bellissimo tocco al tatto, esistono tappetini in lana, cotone, juta e sughero. Io ho provato il sughero, ma temo che se necessiti di aderenza o fai uno stile "movimentato" la durata non sarà lunghissima; in più a stare arrotolato patisce e tende a rovinarsi… Va molto bene per Iyengar e hatha yoga. Molto interessante per il grip invece è la juta, ma ha il difetto di essere piuttosto ruvida, quindi anche qui ti consiglio di usarla per stili "morbidi" (sconsiglio vivamente alcune posizioni come la verticale sugli avambracci, per non avere graffietti e abrasioni, ma anche il dorso dei piedi durante la pratica di hanumanasana non ha ringraziato…): resta un bel materiale dall'aspetto piacevole, con prezzi non proprio bassi (dai 30/40 euro in su) che potrai trovare, per esempio, su Macrolibrarsi. Sughero low cost invece da Tiger.